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I libri del cielo-Il fiore del male.

Il procuratore generale, visti gli atti di esecuzione a carico di Vallanzasca Renato, nato a Milano il 4.5.1950, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Novara, visto il cumulo di pene concorrenti DETERMINA la pena unica complessiva che deve espiare nell'ergastolo con isolamento diurno per la durata di mesi 36, Lire 7640000 di multa interdizione perpetua dai pubblici uffici e legale durante la pena,casa di lavoro per anni 2 FISSA la pena come dianzi dal 20.3.1981 con scadenza MAI.
Che tradotto è la morte civile di un uomo.
Che Renato Vallanzasca sia una persona controversa mica lo scopro io. Io sono cresciuto con il mito che il bel renee fosse un criminale della peggiore specie.
Ma non è delle imprese di vallanzasca che mi piacerebbe parlare. (se volete farvi un idea c'è un libro e prossimamente un film su di lui. Con Kim Rossi Stuart nella sua parte).
Ma del dopo. Cioè io vengo da una cultura dove siamo cresciuti con i desaparecidos, ma sopratutto a parlare di carcere.
Una volta ad un amico che ha fatto il carcere serio chiesi: Ma li come si sta? Mi rispose..con un "Lasc sta non è piett pe te" (lascia perdere è una cosa piu grande di te).
Forse non aveva voglia di raccontare. Forse aveva dimenticato. O forse no.
Ho sentito racconti di carcere minorile, di carcere per i grandi. Storie dure. Che hanno sempre avuto un denominatore comune.
La voglia di una vita normale.
Uno se pensa che se esce va comprare un pacchetto di sigarette bersi una birra andare a mangiare una pizza farsi una telefonata prendere un tram, per tanti è una cosa normale. Per me per tu che hai avuto la forza di arrivare a leggere fino a qui.
Per loro no. E se ci riescono è cosi' complicato difficile che è ancora più dura. Con un peso.
Di quello che hanno fatto, di grande di piccolo..ma che alla fine ti cambia la vita.Perché tutto quello che vedi senti percepisci non sarà più lo stesso.
Sopratutto perché rischi di non uscirci più. Di scordarti la pizza di bersi la birra e aspettare che qualcuno (sempre se c'è) ti mandi un pacco con le stecche di Marlboro.
Ecco invece mi piace pensare che si un luogo dove le persone si incontrano e si confrontano e che possono stapparti una risata.
Su Romolino circolava un aneddoto.
Il suo compariello Carletto detto tre pistole un giorno lo cucca al passeggio e per sfotterlo gli dice: "Di un po Romolino, ma com'è sto fatto che arriva uno sbarbabato ti fai subito in quattro e finisci per fartelo?". Romolino lo guarda serio davanti a tutti foo, malavita pesante e non, gli risponde: Lo sai come l'è, el sbarbà, l 'è onn poo spaesàà. Lo invito in cella, ghe foo on bel cafè, me foo cuntà sù on poo di cose...poi per consolarlo ghe foo on bel pompin, Al quel punto li el sbarbà l'è obbligaa a contraccambià". E carlo: "Ma se poi el sbarbà se rifiuda?". "Be al massimo ci ho smollato un pompino."

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